sabato 22 gennaio 2011

Il 気 (ki) in tutte le sue forme

KI

Dopo quelli per la parola karate, il primo kanji che imparai fu quella di “ki”. In quel periodo non ne sapevo nulla della cultura giapponese, non potevo quindi immaginare come questa semplice parola di una sillaba potesse racchiudere così tanto significato.

In realtà la sentì all’interno di un’altra parola, il cosiddetto 気合 (kiai), il grido fatto dai praticanti di arti marziali per esprimere al massimo la propria energia. Infatti la parola kiai è formata da due kanji il 気 (ki) l’energia vitale e 合 (ai) che potremo tradurre come unione (l’unione tra l’energia interna e quella esterna della natura).

Il kanji di 気 (ki) si trova in così tante parole e espressioni che alla fine non si può che pensare che per la cultura giapponese (e probabilmente orientale) è un elemento molto importante nella loro filosofia.

Come già accennato il significato di questo kanji è appunto energia, forza vitale, temperamento, spirito. Per energia o forza vitale si intende come un flusso di energia che fluisce all’interno degli esseri viventi e che ne caratterizza quindi il flusso vitale.

Questo kanji ha un uso molto ampio in diverse espressioni di cui vorrei mettere in evidenza. Ce ne sono anche altre ma metterò quelle che più hanno incontrato il mio “ki” (sì ho rovinato l’atmosfera seria di questo post ma per questa volta lasciatemelo fare).

  • 気がする (ki ga suru): “avere l’impressione di”. Espressione usata quando si ha l’impressione che ci sia qualcosa di strano, quando si ha un sospetto. Insomma quando c’è qualcosa che “disturba” il nostro ki.
  • きにする (ki ni suru): Dare importanza ai dettagli, avere cura di qualcosa. Chi segue molti anime avrà visto questa frase nella forma negativa in espressioni del tipo きにするな (ki ki ni suru na) o 気にしないで (ki ni shinaide). Sono entrambi espressioni che esprimono più o meno la stessa cosa: non mettere il tuo ki su questo fatto, cioè non preoccuparti, lascia perdere.
  • 気になる (ki ni naru): E’ un’espressione che mi ha causato non pochi problemi, ho chiesto a una mia amica giapponese che mi ha detto che può essere tradotto con preoccuparsi, sentirsi, decidersi, venire voglia di.
  • 気をつける (ki o tsukeru) Fare attenzione, stare attento. Un’altra espressione che negli anime è usata in maniera massiccia, ad esempio per dire a qualcuno di fare attenzione: 気をつけて (ki o tsukete).
  • 気に入る (ki ni iru) piacere, gradire. Altro modo per dire quando qualcosa ci piace (oltre a 好き suki), praticamente la useremo quando qualcosa entra nostro indice di gradimento, per dirla alla giapponese entra (入) nel nostro ki.

Queste sono solo alcune ma potrei indicarne altre come ad esempio 気が小さい (ki ga chiisai, essere timido) o 気が荒い (ki ga arai, essere irrequieto). Difficile farne una lista completa ma penso comunque che sia chiaro il funzionamento.

Questo kanji è presente anche in molte parole di cui ne segnalo qui soltanto qualche esempio:

  • 気持ち (kimochi): Formato dal kanji di ki e dal kanji di tenere (持). Una parola usata con diverse sfumature ma penso che la parola “sentimento” sia quella che meglio esprima il suo significato. L’espressione 気持ち悪い (kimochi warui) ha il significato di “far schifo” “fare senso” “disgusto”.
  • 天気 (tenki): Condizioni del tempo, tempo atmosferico. Eh sì anche il tempo atmosferico ha il suo ki, la parola è formata dal kanji di “cieli” intesi come cieli celesti.
  • 電気 (denki): Energia elettrica, luce di una lampadina o simile. Qui si capisce che il senso di ki è estendibile al concetto generale di “energia” e non solo di quella vitale. Che magari non siano la stessa cosa? Aggiungo che 電 può essere tradotto come elettricità.
  • 元気 (genki): Usata per indicare la salute di una persona, come ad esempio nella frase お元気ですか(o genki desu ka, come stai?). Il primo kanji si può tradurre come “origine, inizio”. In poche parole come sta l’origine del tuo ki?

Come vedete questo semplice kanji ha moltissimi usi che in qualche modo esprimono comunque sempre lo stesso significato, basta vederli nella giusta mentalità, nonostante sono parole che in italiano possono sembrare tra di loro completamente diversi.

Concludiamo con alcuni dati un po’ più tecnici di questo interassantissimo kanji:

  • Tratti: 6
  • Letture on: キ (ki) ケ(ke)
  • Letture kun: いき (iki)
  • Componenti: ,
  • Radicale:
  • Grado scolastico: 1
  • Numero di Heisig: 1885

Ordine di scrittura

Con questo penso di aver detto tutto inaugurando una nuova sezione del blog che ho intenzione di sviluppare. Infatti prossimamente tratterò allo stesso modo altri kanji che reputo interessanti analizzandoli nelle parole e negli usi. Spero che questa nuova sezione si di vostro gradimento.

Nessun commento:

Posta un commento

LinkWithin

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...

Disqus for Al rifugio di Shoras