Saranno passati circa 5 anni da quando ho deciso di provare a studiare il giapponese con le mie sole forze, ma devo ammettere che inizialmente i progressi erano veramente infimi, e l’unica cosa che mi potevo vantare di aver imparato erano gli hiragana e i katakana.
Poi un anno fa circa rovistando in internet finì in un sito, all’epoca conosciuto col nome de: “Il blog del Golem”, ora diventato Languageez. In questo sito ebbi modo di conoscere il programma Anki e un metodo nuovo per studiare il giapponese conosciuto sotto il nome di AJATT.
AJATT è l’acronimo di: All Japanese All The Time, in realtà non è altro che un sito gestito da un certo khatzumoto, un americano che in un anno e mezzo è riuscito ad aquisire (e non imparare) il giapponese quasi a livello di un madrelingua.
Molte cose che trovate in questo blog sono basate su questo metodo e in parte da me personalizzate secondo le mie esigenze e le mie esperienze. Questa volta però voglio fare un riassunto su quello che dice Khatzumoto in proposito dello studio del giapponese da autodidatta.
Vediamo quali sono i passi da lui consigliati:
- Usare Remember The Kanji per imparare i kanji in esso trattati (compreso il terzo libro e non usando il secondo) aiutandosi con un SRS (come ad esempio Anki).
- Imparare gli hiragana e i katakana continuando a fare le ripetizioni con l’SRS per i kanji (d’ora in poi lo si deve fare sempre senza mai lasciarli).
- Inizia il sentence mining, cioè la ricerca di frasi in giapponese attraverso fonti certe, preferibilmente prendendole da materiale per madrelingua (e non da libri preparati per gli stranieri).
- Accumulare 10000 frasi da mettere nell SRS.
- Continuare a imparare i kanji che man mano si incontrano usando sempre lo stesso metodo.
- Fare immersione totale circondandosi solo di giapponese (computer impostato in giapponese, ascoltare podcast in giapponese, avere tutto in giapponese e possibilmente parlare solo giapponese).
In realtà solo i primi due punti devono essere fatti in sequenza, dal terzo in poi si svolgono tutti contemporaneamente, cioè mentre si cercano giornalmente le frasi nel frattempo bisogna ascoltare musica giapponese, vedere film giapponesi, vivere immersi nel giapponese.
E’ il sesto punto che alla fine da il nome all’intero metodo: tutto giapponese, tutto il tempo. Secondo lui il contatto con la propria lingua madre deve essere ridotto al minimo, dimenticandosi anche di conoscerla, immaginandosi di vivere in Giappone.
Vendere tutti i libri, tutti i giochi e ricomprarli in giapponese, acquistare solo libri universitari (se si è universitari) in giapponese e così via.
Khatzumoto si batte molto anche su un altro punto riguardo lo studio del giapponese: se ti stai annoiando vuol dire che quello che fai è sbagliato.
Se una una frase è difficile da capire, non riesci a tradurla o non ti piace, buttala. Se mentre leggi un libro ti stai annoiando e capisci sempre meno, mettilo da parte, lo riprenderai quando sarai migliorato.
Il divertimento è al centro del metodo, ecco perché si deve vedere i film che piacciono, ascoltare la musica che piace, leggere quello che si preferisce e così via.
Infine c’è un ultimo punto da tenere conto: non bisogna mai sforzarsi di produrre, cioè non ci si deve sforzare a parlare in giapponese finché non ci viene naturale farlo.
Infatti le frasi su Anki devono essere fatte mettendo come domanda la frase in giapponese, come risposta invece la pronuncia e la traduzione. Quest’ultima solo nelle fasi iniziali, quando invece si ha un po’ di praticità bisogna sostituire la traduzione alle definizioni di un vocabolario monolingua per le parole contenute nella frase.
Khatzumoto è un tipo piuttosto estremo ed è la maggior critica che gli viene posta, io in realtà sono anche un tipo estremo e di conseguenza non mi sento di criticarlo, ma mi rendo conto che non è facile poter avere attorno a se solo giapponese.
Si ha bisogno di interagire con gli altri, si fa un lavoro e lo si deve svolgere in italiano, si ha una famiglia ecc ecc.
Ecco perché alla fine io ho riadattato il tutto secondo i miei scopi e le mie possibilità prendendo il prendibile e rivedendolo secondo la mia ottica.
Khatzumoto nel suo blog parla in maniera più dettagliata attraverso centinaia di post, io qui ho voluto fare solo una breve introduzione al metodo e presentato i punti cardine. Per il resto vi invito a leggere direttamento nel suo blog: vai qui.
Tengo a precisare che il metodo parla tutto per lo studio del giapponese ma adattare il metodo a qualsiasi altra lingua è possibile e molto facile da fare. Se lo si volesse fare per l’inglese si può togliere la parte riguardante i kanji e prendere tutto il resto allo stesso modo.
Questa volta mi sono dilungato un po’ troppo quindi chiudo quì. Alla prossima.
Ciao, ho scoperto il metodo ajatt per caso. Non mi è chiara una cosa. Prima di passare al terzo punto (dal terzo al sesto insieme) devo PRIMA acquisire i 2000 kanji? O finchè acquisisco i kanji posso comunque memorizzare frasi ecc? Poi mettere giapponese nei menu del pc ecc all'INIZIO non potrebbe essere un problema?? Nel senso che all'inizio moltissimi kanji non si conoscono e potrebbe diventare impossibile fare qualcosa di elaborato con il pc ;)
RispondiEliminaAllo stesso modo come faccio ad imparare la lingua dai manga?? cioè all'inizio è impossibile no? Devo prima imparare tutti i kanji e poi le frasi ecc e solo nel mezzo o alla fine uno si può permettere di prendere un manga in giapponese.. o sbaglio ;)
Poi parli di frasi da mettere nell'srs: io ho scaricato un deck da Anki che si chiama Japanese core 6000 Step 01: questo va bene per le frasi??
Poi, non ci sono siti dove poter allenare la propria lettura di hiragana e katakana?
Grazie. :)
Uhm... le domande sono molte ma vediamo se riesco a rispondere a tutte.
RispondiEliminaPartiamo dalla premessa che il metodo AJATT non è assoluto e quindi non è necessario fare tutto alla lettera ma bisogna, seguendo le linee guida del metodo, trovare quello che è più adatto per noi. Quindi ciò che scriverò sono solo consigli ma poi sentiti libero di adattarle alle tue esigenze.
Devo prima acquisire i 2000 kanji? Secondo AJATT sì e secondo me pure. I kanji per il giapponese sono le fondamenta su cui cotruire la lingua se non si conoscono tutto diventa più complicato. La fretta ci porta a passare alle fasi successive ma è meglio fare le cose per bene. Non è necessario che i 2000 kanji si sappiano già a memoria tutti, basta solo averli visti e averli compresi (e soprattutto capito come si scrivono).
Puoi fare una cosa intermedia e iniziare ad acquisire frasi a metà di Heisig se proprio non vuoi aspettare. Sperimenta pure, se vedi però che diventa complesso frena le frasi e limitati solo con i kanji. Ricordati comunque che i kanji non devi mai abbandonarli anche dopo aver finito heisig.
Non è un problema mettere i menu del PC in giapponese all'inizio? Sì un grosso problema :D. Prima devi imparare bene i 2000 kanji di heisig e sapere a memoria il significato della maggior parte di essi, altrimenti non ti saprai muovere. Considera comunque che è da tempo che usi il pc in italiano quindi in qualche modo i menù sai già come sono fatti e quindi in qualche modo ti muovi e conoscendo i kanji hai dei punti di riferimento (facendo così ad esempio io ho imparato come si scrive cancella anche se non sapevo come si pronunciava)
Come faccio a imparare la lingua dai manga?? All'inizio è impossibile è ovvio ma se sai bene i gli hiragana e i katakana, hai finito il libro di heisig e hai letto la grammatica di Tae Kim (trovi la recensione qui nel blog) allora hai buone basi per muoverti. Ci saranno molte cose che non capirai ma a poco a poco riuscirai a capire (anche con l'ausilio di un vocabolario online ovviamente). Non è necessario che fai tante frasi, anzi le frasi per anki li prenderai proprio dai manga.
Il Japanese core 6000 è un buon mazzo per iniziare, non ha frasi eccessivamente complesse ed ha molte parole di uso comune. Purtroppo è basato molto sui termini giornalistici quindi potresti trovare anche molti termini che nella lingua quotidiana non si usano però in molti hanno iniziato con questo (me compreso) e sicuramente ti da una buona base. Lo step 01 quante frasi ha? dovresti cercarti di procurarti quello completo e se non ricordo male lo dovresti trovare tra i download.
Spero di aver risposto a tutti i tuoi dubbi ma se ce ne sono ancora, chiedi pure, sarò ben felice di rispondere. Comunque tieniti sintonizzato che presto ci sarà un altro post che ti potrà essere utile per anki. Ciao.
Post indubbiamente esaustivo, ma mi sento di dissentire su un punto in particolare: il metodo Heisig non funziona con tutti. Personalmente, ho provato per tre volte a cominciare Remembering the Kanji, abbandolo sempre dopo poche centinaia di caratteri. Semplicemente non è il metodo che mi è congeniale.
RispondiEliminaAmmiro l'idea di far imparare per primi i radicali che compongono i kanji, ma il non avere delle pronunce fino al secondo libro, dopo 2000 kanji, mi sembra una brutta, brutta idea. Inoltre, preferisco imparare prima i più frequenti, non i più semplici, in modo da buttarmi il prima possibile nel materiale madrelingua. Senza contare che imparare così migliaia di kanji in fila è una "palla mortale". Come ha detto lei, se ti annoi lo stai facendo sbagliato, giusto?
Ho trovato molto più efficace cominciare presto l'immersione negli scritti giapponesi (qualche manga semplice per poi passare a dei libri, per esempio) imparando kanji e vocabolario 'on the go', cercando le parole che ritenevo particolarmente importanti per capire il senso della frase.
Non sto dicendo che il metodo Heisig sia sbagliato, sia chiaro, solo di non prenderlo come oro colato ritenendolo il migliore in assoluto.
Un metodo che va bene a tutti non è mai esistito, non esiste e non esisterà mai.
RispondiEliminaOgnuno di noi è diverso da chiunque altro, più che altro ci possono essere metodi che magari hanno più efficacia su un maggior numero di persone ma non su tutti.
Io stesso non ho usato heisig alla lettera ma l'ho personalizzato, e ancora oggi lo perfeziono.
Io ho provato in passato a imparare kanji e pronuncia, ho fallito miseramente, mentre adesso utilizzando il metodo heisig ho subito imparato a scriverli (non ho una buona calligrafia ma neanche con il nostro alfabeto, ma perlomeno li scrivo velocemente e nel modo corretto) e poi immerso nel contesto ho imparato le varie pronunce, e solo quelle che mi servivano.
In giro c'è una versione di heisig molto più snella che fa uso solo dei kanji più usati e più importanti tenendo fuori quelli meno comuni, quindi questo dimostra che Heisig non è assoluto come non è assoluto nemmeno AJATT, ma è sicuramente un'ottima traccia per spingerci a usare vie alternative al classico metodo universitario.