Questo post è un po’ fuori dagli argomenti principali trattati in questo blog ma visto che in qualche modo ha a che fare col Giappone e che alla fine la sto facendo in stile recensione penso che non ci sia nulla di male a parlarne.
Le mie esperienze con la cucina giapponese purtroppo sono state veramente poche, posso citarne una risalente a circa 6-7 anni fa nell’allora unico ristorante giapponese a Catania (che poi ha chiuso) e l’altra quando un anno e mezzo fa quando una amica mia giapponese cucinò qualcosa per la mia famiglia nel suo periodo di soggiorno qui da me.
Ecco perché ho desiderato per tanto tempo avere la possibilità di poter andare a mangiare cucina giapponese, ma non ho mai trovato mai qualcuno disposto a provarla insieme a me o comunque non c’è mai stata l’occasione.
Due giorni fa sono finalmente riuscito a coinvolgere un mio amico in questa mia follia (soprattutto monetaria visto che il giapponese non è che sia molto economico…) e insieme siamo andati nel ristorante Moroboshi a Catania, un franchising che si vanta di essere il miglior sushi-bar.
Ora che non fosse un vero e proprio ristorante giapponese era chiaro ma speravo però con questo di risparmiare qualcosina in termini di spese, ma l’unica cosa che ho ottenuto è che mi si è spenta la mia voglia di fare foto per la serata.
Il locale infatti si presentava in pieno stile occidentale e con un ambiente che ricorda il Mc Donalds, e visto il mio odio per questo genere di posti l’impatto è stato il peggiore possibile.
Ci sediamo in delle sedie di plastica su un tavolo di plastica, una tovaglia di carta, tovaglioli di carta e piatti di plastica, l’unico cenno di giapponese erano gli 箸 (hashi, cioè i famosi bastoncini per mangiare). Insomma un posto all’insegna del consumismo più sfrenato, un posto adattissimo al mio animo anticapitalista.
Guardando il menù e cercando di arrangiarmi con quel poco che sono riuscito a conoscere di mio e quel poco che avevo imparato nelle mie poche esperienze ho cercato di direzionare me e il mio povero amico, anche lui condannato a questa atroce esperienza.
Infatti i camerieri non ci hanno praticamente consigliato nemmeno dopo avergli detto che era la nostra prima volta, ci hanno solo chiesto se volevamo le forchette, che per me è equivalso ad un insulto.
Dopo circa mezz’ora di riflessione e di continue mie lamentele sul fatto di non vedere i nomi dei piatti scritti in giapponese e che alcuni piatti addirittura avevano il nome in inglese (almeno metteteli in italiano) alla fine abbiamo optato per il sushi (e ci credo è un sushi bar…) per l’esattezza gli hoso maki.
Devo ammettere che erano piuttosto buoni. Poi abbiamo preso una tenpura mista (mi rifiuto di chiamarla tenpura mix come era scritta li).
Per quanto riguarda la soba io e il mio amico abbiamo optato per due cose differenti, io ho preso la soba al tè verde mentre il mio amico per una yakisoba pollo.
Per il primo parlo personalmente e devo ammettere non era granchè, alla fine sembravano dei normali soba e addirittura anche piuttosto insipidi, la yakisoba pollo a detta del mio amico invece era buonissima.
Come dolce abbiamo preso qualcosa di tradizionale chiamato shiro daifuku (mi sono rifiutato di prendere il black daifuku perché aveva il nome all’inglese… sì sono matto ma è più forte di me). Erano ripieni della famosa marmellata di fagioli azuki, di cui ne avevo sempre sentito parlare ma mai l’avevo assaggiata. Ero molto scettico all’idea dei fagioli come base per dolci ma invece era veramente buona.
Poi abbiamo preso un dolce non proprio tradizionale chiamato “nutella maki”, fatto con nutella, riso e banana di cui siamo però rimasti perplessi risultando un po’ troppo… strano. Decisamente meglio il tradizionale daifuku. Per i dolci ho dimenticato di fare le foto, o meglio c’ho pensato quando già li avevamo mangiati.
Ecco alcune foto di repertorio di alcuni momenti particolari.
Come vedete il mio amico ha sperimentato un nuovo modo di usare i bastoncini, è proprio vero un uomo affamato non lo ferma nessuna avversità.
Qui invece è stato sconfitto dagli spaghetti e dai bastoncini e da buon italiano si affida alle forchette.
Il cibo non è stato male, anzi abbiamo mangiato bene, le note dolenti purtroppo risultano essere molte:
- Prezzi veramente alti. Abbiamo forse un po’ esagerato con la tenpura ma abbiamo speso veramente troppo anche per essere cucina giapponese.
- Locale per nulla a tema. Speravo di trovare almeno un minimo qualcosa di più caratteristico, ma una parvenza di simil giapponese è stata solo sul piatto dove era messo la soba al tè verde.
- Assenza totale di kanji che per uno che come me studioso di giapponese è una pecca troppo grande.
- Troppo simil Mc Donalds.
Insomma per concludere sembrava un Mc Donalds japan love (nome da me appena coniato), con la differenza di un cibo un po’ più genuino, ma con il grande svantaggio dei carissimi prezzi della cucina giapponese.
Giudizio quindi negativo che mi ha lasciato l’amaro in bocca, ecco perché la prossima volta andrò in un altro posto sperando sia un po’ più caratteristico.
Anche io ho avuto amare delusioni in uno dei ristoranti giapponesi che sono a Bari.. meglio non commentare.. camerieri italiani, arredamento da fast food anche da me (a questo punto i ristoranti cinesi sono mille volte più graziosi) e grande ignoranza del personale.. oltre costi mostruosi!
RispondiEliminaInvece a Roma ho potuto sperimantare i veri ristoranti giapponesi con tanto di tavolino a terra (e buco sotto il tavolo nel caso -costante direi- qualcuno non ce la facesse a stare in ginocchio).
Inoltre i camerieri erano tutti giapponesi (cosa che qui posso solo sognare), gentili, disponibili e carini.. ^^'''
Come se non bastasse, c'era una grande varietà di pietanze e la cosa straordinaria è che con soli 17 euro (o 20 in base al ristorante o weekend) era possibile mangiare fino a scoppiare perchè questi ristoranti offrono la possibilità di pranzare o cenare con la quota fissa!
Direi che per una buona esperienza di cucina jappo in Italia, è meglio andare a Roma o eventualmente Milano! Con quello che c'è qui possiamo solo accontentarci!
Accidenti solo 17 euro... in effetti per essere una cucina a base di pesce non è per niente caro. Solo che andare a Roma solo per fare una cena o un pranzo non mi sembra il massimo ^_^
RispondiEliminaComunque non mi aspettavo certo i camerieri giapponesi, già per me era il massimo se il cuoco era giapponese, ma almeno l'ambiente un po' più caratteristico, ma penso che tu capisca benissimo cosa intendo.
Certamente!
RispondiEliminaAllora spero che avrai occasione di andare a Roma e di mangiare al Giappo.. io di solito ci vado per il Romics o per andare a trovare una mia amica che vive lì vicino.. :p
Allora mi sa che quando farò l'esame per il jplt (l'esame per il giapponese) a Roma mi dirai dove è questo locale che ci farò una visita :)
RispondiEliminaCe ne sono un sacco... xD
RispondiEliminaIo sono stata in questo:
http://www.ristorantehokkaido.com/
..e questo è il mio post che lo riguarda.. :p
http://nyu81oresama.blogspot.com/2010/10/il-sushi-del-sabato-sera-roma.html
Ah ok grazie :)
RispondiEliminaSegnato il sito e letto il tuo post, se passerò da Roma ci andrò sicuramente.
Io adoro la cucina giapponese a tal punto da essere diventata sushi dipendente, è come se mi mancasse qualcosa se non mangio sushi almeno una volta a settimana... il problema è appunto il costo (._.)
RispondiEliminaPurtroppo la maggior parte delle volte molti ristoranti cinesi si spacciano per giapponesi e la cucina non è delle migliori, locali non a tema etc etc... così, presa dalla diperazione,
mi sono rimboccata le maniche ed ho iniziato a cucinarmi il sushi da sola. Premettendo che sono un disastro totale in cucina, dopo 6 tentativi è venuto abbastanza buonino :) se mi dai tempo esco dal lavoro, vado a casa, prendo il libro che ho comprato e domani mattina quando torno ti scrivo il titolo così magari ci provi anche te a cucinarlo a casa :D
Io e il cucinare siamo agli antipodi ma se si tratta di giapponese prendo volentieri qualsiasi consiglio ^^
RispondiEliminaDimmi pure il nome del libro.
Allora il titolo è: "Il Giappone in cucina. Ricette facili da realizzare in Italia"
RispondiEliminaDi: Asada Kyoko
Editore: Hoepli
Si può comprare online oppure si può ordinare in libreria :D
ありがとうございます。(arigatou gozaimasu)
RispondiEliminaGrazie mille. Me lo son segnato vediamo se lo trovo in giro.